COGNENGO DI CASTELLAMONTE Amedeo
Amedeo Cognengo di Castellamonte (1613- 1683) figlio di Carlo nasce a Torino, nonostante gli studi giuridici si orienta verso l’architettura compiendo un viaggio di formazione a Roma, quindi studiò matematica e architettura. Fu un architetto-ingegnere versatile, aperto a tutti i temi dell’architettura civile, attento alle esigenze della nobiltà, della città e della corte.
La sua opera a Torino continua quella dei predecessori Ascanio Vitozzi e del padre Carlo di Castellamonte con cui collabora nei più importanti progetti e ne prosegue l’opera, divenendo poi il principale architetto di Carlo Emanuele II.
Nel 1673 la sua attività si estende al disegno della “Città Nuova di Po”, verso la parte orientale, con l’apertura di un nuovo asse chiamato via di Po obliquo rispetto la griglia ortogonale dell’abitato a collegamento della piazza del Castello verso il ponte sul Po, la strada fu conclusa con un’esedra, simbolico riferimento all’apertura della città verso il territorio circostante.
La sua opera principale però è da ritenersi il complesso di Venaria Reale, facente parte della “Corona di delizie” ovvero il sistema di residenze di corte extraurbane destinate allo svago, ai diporti e alla caccia, viene realizzata a partire dal 1660 come un unico progetto con scenografie architettonico-ambientali comprendenti il borgo, il palazzo e i giardini.
Alcune opere vengono attuate in collaborazione con il padre Carlo o proseguendo il suo impegno dopo la morte. È il caso del Castello del Valentino in cui Amedeo innalzando due nuovi padiglioni verso la città, più bassi di un piano rispetto alle torri sul Po, raccordati da portici terrazzati a un solo piano in forma di esedra semicircolare.
Si occupa di diverse residenze come il Castello di Moncalieri, la vigna di Madama Reale, o Villa della Regina e nel 1680 progetta il nuovo ospedale di San Giovanni Battista. (*scheda che farò a breve) , oltre a numerosi progetti di fortificazioni e scenografie effimere per i festeggiamenti reali. Viene incaricato inoltre di progettare la cappella per custodire la Sacra Sindone che verrà rivista e realizzata da Guarino Guarini ed il progetto di ampliamento di piazza Carlina pensata inizialmente come piazza reale “chiusa” a pianta ottagonale dedicata al duca vivente Carlo Emanuele II come nuova Place Royal.
Con l’ampliamento verso il Po, Amedeo di Castellamonte delinea una “nuova” piazza Castello.
Si tratta di un vero e proprio progetto di Stato per un più articolato e ampio centro di comando che prevede una serie di edifici distinti, ma contigui e tra loro comunicanti, un teatro, un’accademia, un corpo di scuderie e una zecca, collegati dall’asse di una Grande Galleria.
Il tracciando il nuovo disegno piazza Castello, vede raddoppiare le sue dimensioni estendendosi oltre il Palazzo Madama.
Vedi anche: https://www.cr.piemonte.it/dwd/pubblicazioni/tascabili/tascabile_50.pdf
