CHIVASSO (TO). Presa del Canale Cavour
Un tranquillo parco ospita uno dei capolavori dell’ingegneria idraulica italiana, nonché un pezzo di storia del nostro territorio, da qui parte la ciclovia alla scoperta del canale Cavour attraverso paesaggi ed archivi storici.
A Chivasso nasce una delle opere di ingegneria idraulica più importanti d’Italia: Il Canale Cavour.
Pensato per lo sviluppo e la coltivazione del riso nelle zone del vercellese e novarese, il Canale Cavour, nasce a Chivasso e percorre 85 Km, prima di sfociare nel Ticino nel comune di Galliate (NO). Rappresenta un vero e proprio simbolo per queste zone.
Fu pensato per la prima volta negli anni 40 dell’800, da Francesco Rossi, con un progetto leggermente diverso da quello attuale. Infatti il canale doveva avere origine a Crescentino, ma questo progetto fu accantonato fino al 1852 quando l’ispettore delle Finanze, l’ingegner Carlo Noè, lo riprogettò su incarico del presidente del Consiglio dei ministri, il conte Camillo Cavour. Il progetto di Carlo Noè fu approvato dal Parlamento Italiano nel 1862 (ma già nel 1859 gli studi del Noè furono utilizzati per fermare l’avanzata delle truppe austriache, allagando strategicamente la pianura vercellese).
I lavori di costruzione del canale ebbero inizio nel 1863, su impulso dei ministri Quintino Sella e Gioacchino Pepoli, poiché Cavour era morto. Dopo meno di 3 anni, nel 1866, 101 ponti, 210 sifoni, e 62 ponti-canale, l’opera giunse al termine.
La bocca di presa del canale è situata a Chivasso sulla sinistra idrografica del fiume Po, pavimentata per i primi 460 metri con ciottoloni e calcestruzzo e per gli ultimi 40 metri, più vicino all’edificio di presa, con lastroni di pietra e calcestruzzo. Il vero e proprio edificio di presa, detto anche chiavica di imbocco, è a due piani ed è lungo, 40 metri, largo 8 metri e lato 7,5 metri. Sono presenti 3 ordini di paratoie, 2 in uso ed il terzo come sussidiario in caso di bisogno; inizialmente queste erano manuali ma con il tempo sono state elettrificate. Oltre la chiavica di presa, il letto del canale è lastricato per altri 15 metri lungo l’asta del canale. I manufatti dell’imbocco sono completati da due canali scaricatori: il primo per ripulire l’edificio dai materiali galleggianti e tronchi che provengono dal fiume in caso di piena; il secondo, lo scopo di permettere l’allontanamento delle acque del Po in esubero oltre la quantità necessaria da derivare.
In memoria di Carlo Noè, progettista del canale, il 16 ottobre 1898 gli fu inaugurato un monumento, per opera dello scultore Francesco Porzio e collocato sul piazzale davanti all’edificio di presa.
La bocca di presa ed il monumento a Carlo Noè sono inseriti all’interno del parco fluviale del Bricel e del viale storico canale Cavour ideati dal comune di Chivasso per arricchire la zona e renderla luogo di incontro per turisti e cittadini.
I demaniali d’Irrigazione sono gestiti dai Consorzi Est Sesia di Novara ed Ovest Sesia di Vercelli, che hanno creato la Coutenza Canali Cavour, con sede legale a Vercelli e sede amministrativa a Novara, che si occupa di tutte le incombenze tecniche, amministrative e gestionali relative a tutta la rete di canali e chiuse che interessano il canale.
I documenti ed i disegni, di grande interesse storico, che testimoniano l’origine e lo sviluppo dell’irrigazione piemontese, sono consultabili dal pubblico, presso l’Archivio Storico dei Canali Cavour, di proprietà della Coutenza Canali Cavour, presso il palazzo dell’Archivio Storico delle Acque e delle Terre irrigue dell’Associazione Irrigazione Est Sesia.
Lungo tutto il percorso del canale Cavour è presente una ciclovia che ne costeggia le rive, dal nome Ciclovia Canale Cavour.
Di particolare interesse sono anche:
- il punto di cui il Canale Cavour riceve le cerulee acque della Dora Baltea, interessante perchè si notano le differenze di colore della acque (presso il comune di Saluggia);
- il punto in cui il Canale Cavour passa sopra la Dora Baltea grazie alla costruzione di un ponte sopraelevato (presso il comune di Saluggia).
- punto in cui il Canale Cavour passa sotto al fiume Sesia grazie alla costruzione di un sifone (comune di Greggio)
L’uscita dal sottopasso del fiume Sesia
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