Instagram

SAN MAURO TORINESE (TO). Abbazia di Pulcherada oggi Chiesa di Santa Maria di Pulcherada

L’abside dell’abbazia

L'abbazia di Pulcherada a San Mauro Torinese
Affresco all'interno dell'abbazia di Pulcherada
Punto di forza

Nel cuore di San Mauro Torinese, a pochi chilometri da Torino e affacciata sul fiume Po, si erge un’antica chiesa che ha attraversato i secoli: è ciò che resta della poderosa Abbazia di Pulcherada, il nucleo originario attorno a cui sorse l’intero borgo.

La Chiesa di Santa Maria di Pulcherada – oggi parrocchiale – è ciò che resta dell’antico complesso abbaziale fondato tra il VI e l’VIII secolo su un insediamento romano e rappresenta il cuore storico e spirituale di San Mauro Torinese.
I recenti scavi e studi hanno anticipato di circa 300 anni la datazione certa dell’Abbazia e riportato alla luce affreschi romanici di rilevanza europea. Oltre alla sua importanza storica, il sito offre un’esperienza sensoriale fra arte, fede e natura, ed è inserito nei cammini della Via Francigena.
Le sue radici affondano nel periodo franco (VI–VIII secolo), su un insediamento romano. Il nome stesso del luogo, Pulchra Rada, significava “bella sponda”, evocando un porto fluviale immerso nella natura. L’Abbazia fu un centro religioso e civile di primaria importanza per secoli.
Un diploma dell’anno 991, emesso da Anselmo I, marchese di Saluzzo, ne testimonia l’esistenza già allora, dopo le devastazioni dei Saraceni che l’avevano rasa al suolo nel X secolo.
La ricostruzione avvenne in più fasi tra l’XI e il XII secolo. È in questo periodo che si edificano: la poderosa abside romanica con lesene e nicchie, realizzata anche con mattoni romani, una navata centrale e due navate laterali (di cui oggi resta solo una porzione), e l’imponente campanile in stile protogotico, risalente al XIII secolo, probabilmente utilizzato anche come torre di difesa e avvistamento. Nel Medioevo, l’Abbazia dipendeva da istituzioni prestigiose come la Sacra di San Michele e l’Abbazia della Novalesa, con le quali intratteneva intensi scambi culturali e religiosi.
Nel corso del Quattrocento, l’abbazia venne travolta dagli scontri tra il Ducato di Savoia e il Marchesato del Monferrato. Fu trasformata in commenda (1474) e lentamente perse importanza.
A metà Seicento, l’abate commendatario Petrino Aghemio ne modificò radicalmente la struttura: vennero demolite le navate laterali, abbassato il presbiterio e creato un impianto più semplice, tipico del gusto barocco. L’altare maggiore fu ricostruito nel 1722, e nel 1754 la chiesa venne solennemente consacrata dal vescovo di Alba.
Nel 1800, durante il dominio napoleonico, l’abbazia fu soppressa definitivamente ed i suoi beni confiscati. La chiesa fu declassata a parrocchiale, dedicata a Santa Maria, e progressivamente modificata: nel 1813 fu demolita la cripta medievale ed abbassato il pavimento; nel 1845 vennero aggiunti nuovi ambienti (come il battistero) e decorazioni marmoree interne; nel 1927 venne smantellata la facciata barocca, rivelando tracce della facciata romanica originaria in pietra e laterizio.

A partire dal 1997, un articolato programma di restauri e scavi archeologici ha rivoluzionato le conoscenze sull’edificio: le analisi sui resti umani ritrovati hanno anticipato l’origine dell’abbazia al 700 d.C., tre secoli prima di quanto documentato; nel 2010, indagini stratigrafiche hanno rivelato quattro cicli pittorici sovrapposti, risalenti rispettivamente al: 1100 (il più antico ed importante, con un Cristo Pantocratore di grandi dimensioni, oggi considerato un unicum a livello europeo), 1400, 1700 e 1920. Sono emerse anche due monofore quattrocentesche affrescate, e tracce della decorazione originaria dell’abside che un tempo, probabilmente, era interamente dipinta.
I restauri in corso mirano a recuperare la visione originaria della chiesa medievale ed a consolidare pitture e strutture mediante tecnologie innovative (tra cui l’uso del laser per la pulizia ed il consolidamento degli affreschi).

La Chiesa è inserita in un sistema sottoposto a vincolo ed esteso ad un intero isolato nel centro storico, comprendente resti di chiostro, di mura dell’antico complesso abbaziale, la Chiesa della Madonnina, l’oratorio, le aule di catechesi e la canonica.

Fonte:
– “Storia dei comuni del Piemonte” – Ed. Priuli & Verlucca

Data compilazione scheda: 19 settembre 2025
A cura di An.P.
CONDIVIDI SU
Visualizzazione di 20 schede relative a luoghi di interesse visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza.
Spostati sulla mappa per visualizzare le altre schede.