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TORINO. Il Ducato Longobardo di Torino.

Casa del Senato

Coppia di orecchini a cestello, VI-VII sec. d.C., al Museo di Antichità
Corredo-funerario-della-sepoltura-femminile-del-Lingotto
Fibula a disco a cloisonnée, VI-VII sec. d.C., al Museo di Antichità
Fibula a staffa in argento dorato, VI-VII sec. d.C., al Museo di Antichità
Reperti provenienti dalla necropoli di Testona
Punto di forza

La presenza longobarda in Piemonte

Il Ducato di Torino fu uno dei ducati istituiti dai Longobardi dopo la loro discesa in Italia nel 568 d.C. La data precisa della sua fondazione è incerta, ma si presume che risalga ad un periodo immediatamente successivo alla conquista longobarda della città di Torino, avvenuta nel 569.
Il ducato comprendeva un’area approssimativamente corrispondente all’attuale provincia di Torino, estendendosi verso sud fino al Monferrato e verso ovest fino alle Alpi. Verso est confinava con il ducato di Asti e verso nord con quello di Eporedia (Ivrea).
Come gli altri ducati longobardi, quello di Torino aveva principalmente una funzione militare, presidiando un territorio strategico all’incrocio di importanti vie di comunicazione. Era infatti situato in una posizione chiave per il controllo dei valichi alpini e delle vie di comunicazione che collegavano la Pianura Padana con la Francia.
Il primo duca di Torino ad essere ricordato da Paolo Diacono è Agilulfo, che nel 591 divenne re dei Longobardi grazie al matrimonio contratto l’anno precedente con Teodolinda, vedova del suo predecessore sul trono di Pavia, Autari. Come duca, Agilulfo aveva adattato a proprio palazzo (Curia Ducis) gli edifici esistenti nella attuale piazza IV Marzo e che corrispondevano, forse, all’antica sede delle magistrature romane. Per volere di Teodolinda, san Giovanni Battista venne proclamato patrono di Torino e forse all’epoca fu avviata la costruzione della chiesa omonima, nell’area che attualmente ospita il duomo cittadino e che allora già ospitava il tempio dedicato ai martiri torinesi Solutore, Avventore ed Ottavio.
Alla morte di Agilulfo (616), il trono dei Longobardi passò al figlio Adaloaldo, sotto la reggenza di Teodolinda. Contro la politica della regina madre, che mirava alla conversione al cattolicesimo dei Longobardi ed alla rinuncia a nuove espansioni territoriali, si sviluppò tra i duchi una fronda, guidata dal nuovo duca di Torino, Arioaldo.
In seguito Paolo Diacono ricorda un duca Garibaldo, inviato come messo da re Godeperto, appena asceso al trono, da Grimoaldo allora duca di Benevento. Al suo rientro a Torino, Garibaldo cadde vittima di un attentato.
Pochi anni dopo, ad insediarsi sul trono dei Longobardi sarebbe stato il nuovo duca di Torino, Ragimperto, figlio di Godeperto. Morì dopo appena un anno di regno (701), lasciando il trono al figlio Ariperto II che aveva a sua volta assunto il titolo di duca di Torino ed era stato immediatamente associato al trono dal padre.
Fra le testimonianze concrete lasciate dai Longobardi a Torino annoveriamo: la cosiddetta Casa del Senato e, nel territorio circostante:  la necropoli di Collegno, la necropoli di Testona (Moncalieri), la necropoli del Lingotto

La quasi totalità del materiale archeologico rinvenuto si trova al Museo di Antichità di Torino ed al Museo Civico d’Arte Antica.

Data compilazione scheda: 23 giugno 2024
A cura di DMF
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