Le SINAGOGHE del Piemonte
Il Piemonte ha una caratteristica unica in Italia: una presenza diffusa sul territorio di comunità ebraiche, alcune vitali, altre ormai estinte.
Diciannove località che ancora oggi, malgrado le molte trasformazioni urbanistiche ed architettoniche, conservano tracce evidenti di questa presenza nelle strade, nelle case degli ex Ghetti o nei cimiteri ebraici o nelle antiche sinagoghe (vedere).
I templi ebraici in Piemonte sono oggi sedici (non tutti ancora attivi) e si caratterizzano per essere tutti, tranne Casale Monferrato e Torino, “sinagoghe di ghetto”, in quanto sono ancora presenti, in varie forme architettoniche, nell’area dell’antico ghetto settecentesco.
Casale Monferrato fa eccezione poiché l’edificio è precedente all’Istituzione del ghetto, mentre Torino ha la sinagoga realizzata nel XIX secolo in una zona distinta dell’antico ghetto.
Le sinagoghe del Piemonte possono inoltre suddividersi in due categorie, pre-emancipazione e post-emancipazione.
Peculiarità delle prime è di non essere riconoscibili in quanto tali dall’esterno, essendo collocati all’interno di una casa di abitazione.
Si tratta delle sinagoghe ancora attive di:
– BIELLA
– CASALE MONFERRATO
– CARMAGNOLA
– CHERASCO
– IVREA
– MONDOVÌ
– SALUZZO
che anche dopo l’emancipazione del 1848 mantennero più o meno inalterato la struttura assunta nel ghetto.
Carmagnola, Cherasco, Chieri e Mondovì hanno inoltre conservato intatti gli arredi sacri barocchi, di cui la Tevà il podio per la lettura del rotolo della Torà, è l’elemento più interessante e pregevole.
La disposizione della Tevà è al centro della sala, secondo gli insegnamenti di Maimonide, filosofo del XII secolo: “Si pone la Bimà (piattaforma) al centro del locale affinché tutti possano ascoltare chi sale per leggere la Torà”.
Ottagonale a baldacchino ligneo scolpito e dipinto, non ha eguali esempi nelle altre sinagoghe in Italia, mentre analoghi arredi si incontravano in Germania occidentale, in Polonia prima che la furia nazista le distruggesse per sempre.
Peculiarità delle seconde è l’architettura esterna monumentale che ne permette invece l’individuazione nel contesto cittadino.
È il caso delle sinagoghe ancora attive di:
– ALESSANDRIA
– ASTI
– CUNEO
– TORINO
– VERCELLI
ristrutturate completamente o edificate ex novo dopo l’emancipazione ad imitazione delle chiese cattoliche.
Per una completa definizione dei termini usati nel testo, vedere .