Schede

Databile intorno al I secolo d.C., riforniva la città attingendo l’acqua dal torrente Erro e valicando la valle del Bormida.

L’edificio in età romana era adibito alla produzione di ceramiche ed è stato musealizzato.

Le sei sale del Museo spaziano dalla Preistoria all’età Romana e al Medioevo ad Acqui.

Era il teatro della città romana di Acquae Statiellae

Forse riceveva l’acqua della sorgente “Bollente” e aveva funzione di grande calidarium, in cui prendere bagni caldi.

Rarissimo esemplare di battistero romanico che fu consacrato dal vescovo Litifredo, tra il 1122 e il 1151.

La Riserva tutela un sito archeologico del Neolitico che rappresenta la più antica testimonianza della presenza umana in Valle Stura. Dal punto di vista naturalistico la piccola area protetta è significativa per la flora e l’avifauna che si possono osservare percorrendo un sentiero naturalistico attrezzato.

Espone reperti preistorici e della città romana. Vi è anche una ricca sezione naturalistica.

La città conserva alcune vestigia di epoca romana.

Era una grande casa di campagna con la residenza padronale al centro di edifici e terreni destinati alla produzione agricola.

Costruito a metà Quattrocento, conserva molti interessanti affreschi coevi.

Torre della cinta muraria romana.

L’Ente è l’unica struttura che attua sul territorio della provincia di Asti una concreta salvaguardia ed il costante monitoraggio del patrimonio paleontologico e di biodiversità della regione Piemonte.

Era una ricca abitazione con un prezioso pavimento a mosaico.

La pieve è di antichissima origine; la chiesa risale al 1343 e conserva epigrafi romane.

Sono visibili 5 ettari, dei 21 che occupava l’antica città, con i resti di importanti edifici.

Uno degli esempi più antichi e significativi di arte romanica in Piemonte.

Raccoglie molte testimonianze archeologiche e artistiche dell’intero territorio.

La torre rappresenta una delle poche testimonianze rimaste dell’antico borgo fortificato del XIII secolo dalla particolare forma di triangolo, ancora riconoscibile percorrendone le vie.

Aveva l’anfiteatro più grande del Piemonte il cui perimetro ancora si può rilevare percorrendolo a piedi.

Gioiello dell’architettura romanica, conserva il nartece e mosaici del XII secolo.

La villa era un edificio rustico con la residenza padronale ed edifici e terreni adibiti all’agricoltura.

La torre, situata su un poggio, si presume sia stata eretta in epoca bizantina – longobarda, come altre presenti nella zona. Presenta pianta quadrata con una struttura molto massiccia, alta e realizzata con una pregevole pietra squadrata.

Isolata nella campagna, come indica il nome, esisteva già nel 1134: rimangono parti romaniche e capitelli scolpiti.

Isolata su un poggio in regione Moglie, la torre a base quadrata è del XIII secolo e apparteneva al castello, edificato per il controllo della sottostante via Emilia Scauri.

Nel Parco sono state collocate alcune tombe dell’età del Ferro trovate nel territorio comunale.

All’interno del paese, è la più antica del territorio, datata alla fine del XII secolo; consiste in un mastio a base quadrata dalla perfetta muratura.

Potrete passeggiare nella miniera a cielo aperto, tra molti sassi, sperando di individuare qualche pepita d’oro.

La chiesa romanica, con gli affreschi risalenti all’XI secolo, è l’unica testimonianza dell’antico insediamento di Sessano, un tempo tappa della via Francigena Canavesana.

Rimangono alcuni reperti e siti della città romana.

La presenza longobarda in Piemonte – Le chiuse longobarde.

Analizzare il sistema difensivo del ducato longobardo di Torino.

La “pietra lunga” è una stele preistorica alta circa 4 m.

Le necropoli longobarde in Piemonte.

Alta quasi 23 m, è l’unico esempio di torre decagonale del Nord Italia, risale alla seconda metà del 1200 ed è l’ultima parte superstite dell’antico castello.

Una imponente struttura megalitica di età protostorica.

Il Museo Civico è ospitato entro la suggestiva cornice del Complesso Monumentale di S. Francesco, comprendente gli ex convento e chiesa, classificato come monumento nazionale e importante testimonianza architettonica medievale.

Uscita da Roccaverano (AT), pochi chilometri dopo, si incontra Denice, inserito tra Langhe e Monferrato, in provincia di Alessandria. Al centro dell’abitato si erge una torre alta 29 metri, che domina la vallata.

Castello trecentesco degli Acaia, dopo essere stato anche carcere e caserma, ristrutturato nel Novecento, dal 1985 ospita la Biblioteca Civica e l’Archivio Storico Comunale.